La longevità di un vino è definibile come la sua predisposizione a mantenere stabili nel tempo gli originari caratteri sensoriali e cromatici, contribuendo alla determinazione del suo valore. Un vino vale se è buono e se si mantiene tale nel tempo.
La longevità dei propri vini, sia veneti che pugliesi, è un obiettivo che la famiglia Tinazzi persegue da molti anni.
Già nel 2020, abbiamo avviato lo studio della composizione dei nostri terreni. Questo per individuare eventuali carenze ed intervenire con adeguate concimazioni. Si è proseguito, modificando il sistema di potatura e la gestione della parete fogliare. Operazioni, atte ad ottenere, il giusto equilibrio vegeto produttivo della Vite.
Succesivamente a ottobre 2023 vi abbiamo per la prima volta parlato del nostro “Progetto Longevitis” che avrà durata pluriennale e che vede impegnate due figure di spicco nel panorama enologico italiano: l’enologo Gianni Gasperi ed il Dottor Fulvio Mattivi (già Professore ordinario presso l’università di Trento – Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata e attualmente Scientific Advisor della Fondazione Edmund Mach)
I due esperti hanno accompagnato il team di enologi di Tinazzi a Verona e di Cantine San Giorgio a Taranto nella selezione delle uve e nell’estrazione dei tannini dai vinaccioli (i semi all’interno dell’acino).
I tannini sono una componente naturale del vino, essendo presenti nelle bucce, nei vinaccioli e nel raspo (la parte lignea del grappolo).
Durante i mesi invernali abbiamo estratto diversi tipi di tannini ed aggiungendoli a vari campioni dei nostri vini rossi, ne stiamo provando gli effetti in termini di astringenza, longevità e gusto. In questo modo potremo definire quali tannini sono migliori e in quale dose utilizzarli.
L’estrazione dei tannini dai vinaccioli è un’operazione estremamente lunga e complessa, ma ha un duplice scopo: oltre a quello di migliorare la qualità, vi è anche lo scopo di implementare l’economia circolare della produzione di vino. I tannini infatti possono essere anche acquistati sul mercato, ma se invece li selezioniamo e autoproduciamo, andiamo ad utilizzare una parte dello scarto di pigiatura, rendendolo una componente nobile del prodotto.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi dei nostri studi nei prossimi mesi!